Accertamento Tari Roma

Accertamento Tari Roma ⭐ Tari Roma – La TARI è la tassa relativa alla gestione dei rifiuti in Italia, obbligatoria per le abitazioni, società o imprese.

Accertamento Tari Roma

Le tasse sono oneri obbligatori che si devono pagare, quella che è sempre sotto controllo è la TARI, la tassa sui rifiuti urbani e civili, alla quale spesso segue un Accertamento Tari Roma.

Il motivo di un Accertamento Tari Roma arriva tra capo e collo, magari quando proprio non lo si aspetta perché è una richiesta di comparizione con documentazioni che confermino esattamente la situazione. Alle volte l’Accertamento Tari Roma avviene solo con una richiesta e una sanzione aumentata.

In base a quale sia l’immobile e anche il reddito di una famiglia o di un singolo utente, possono esserci diversi motivi per cui è necessario eseguire un Accertamento Tari Roma.

I primi che sono sempre sotto controllo sono i contribuenti che spesso richiedono gli sgravi o le detrazioni fiscali in base alle normative che tutelano i consumatori in gravi difficoltà economiche.

Prima di tutto le tasse devono essere pagate in base al reddito e alle proprietà che si hanno, ma quando non sono presenti proprietà e, allo stesso tempo, si ha un reddito realmente molto basso che a stento permette la sopravvivenza, le tasse non si devono pagare oppure si calcolano in base a una percentuale determinata.

Ogni anno una famiglia o un cittadino che rientra in una fascia di reddito particolare, ha il diritto (ma aggiungiamo anche il dovere) di richiedere la detrazione che gli tocca per ammettere al Governo che non sta pagando le tasse per ovvie difficoltà economiche. Purtroppo questo problema è anche che l’utente si deve prendere la responsabilità e l’impegno di fare questo tipo di richiesta oltre a comporre la giusta autodichiarazione. Il problema è che se l’Agenzia delle Entrate mostri effettivamente che il consumatore possieda un reddito bassissimo, potrebbe non avere le informazioni sulle proprietà. Questo vuol dire che non si può prendere assolutamente nessuna responsabilità.

Purtroppo occorre anche dire che ci sono moltissimi furbetti che vanno a fare questa richiesta cercando di “gabbare” la legge e i relativi controlli.

Non tutti hanno effettuato la verifica dell’Isee, cioè del patrimonio di cui sono in possesso, magari anche perché non avendo bisogno di accedere ai contributi statali oppure perché non hanno richiesto dei finanziamenti a fondo perduto, semplicemente non hanno mai eseguito questo certificato.

L’Agenzia delle Entrate quindi non sa effettivamente quale sia il suo patrimonio. Quando eseguono la dichiarazione dei redditi possono non raggiungere i 6.000 euro di guadagno e questo gli permette di fare delle richieste per quanto riguarda poi la detrazione TARI che può essere totalmente pari a zero euro da versare oppure essere ridotta dal 50% fino all’80%.

Tuttavia, in base agli ultimi accertamenti congiunti di Agenzia delle Entrate, TARI e anche Guardia di Finanza, si è scoperto che molti utenti erano proprietari di ville, di attività turistiche e commerciali, ma che avevano abilmente nascosto il tutto intestando alla moglie, figlia e compagna. Insomma lo sappiamo tutti che ci sono mille modi per raggirare la legge.

Una volta che esistono dei versamenti in banca senza giusto motivo, quando ci sono delle spese “pazze” di centinaia di euro, è normale che venga richiesto un Accertamento Tari Roma.

Stiamo iniziando con questo tipo di problema perché effettivamente nel 2019 l’Accertamento Tari Roma è stato effettuato su coloro che dichiaravano, alla TARI, di avere un reddito meno di 600 euro oppure pari a 7.500 euro, richiedendo quindi la detrazione TARI rivolta invece ai consumatori in difficoltà.

Sottolineiamo che oltre a una vergogna morale è bene venga eseguito l’Accertamento Tari Roma per i controlli dovuti a falsa dichiarazione.

Coloro che sono stati poi “scoperti” dopo l’Accertamento Tari Roma hanno dovuto pagare sanzioni molto alte, fino anche a circa 15.000 euro di multa oltre anche a saldare tutti gli altri arretrati (assieme alle sanzioni dovute) alla stessa TARI.

Accertamento Tari Roma per omesso pagamento

L’omissione di pagamento è sempre un valido motivo per richiedere un Accertamento Tari Roma.

Tutti gli utenti si possono dimenticare di pagare la tassa sull’immondizia, ma prima o poi questa dimenticanza deve essere risolta. Passano un paio di anni prima di far scattare l’Accertamento Tari Roma. Durante questo lasso di tempo è possibile solo che ci sia un aumento del 2% dei mancati pagamenti passati.

Ci sono anche i casi, piuttosto comuni, in cui un utente non paga la TARI un anno, ma per poi farlo l’anno dopo. Non è che in questo caso ve la siete scampata, quell’anno in cui non avete pagato dovrà essere saldato prima o poi.

Diciamo che anche su internet abbiamo trovato molti consumatori che addirittura consigliano questa pratica, in modo del tutto illegale e anche senza un senso. Si deve sapere che ci sono delle serissime conseguenze. Infatti, l’utente andrà ad avere, prima o poi, anche a distanza di 5 anni, un Accertamento Tari Roma.

Il problema è che trascorsi 5 anni è difficile che un privato vada a conservare le ricevute che riguardano i pagamenti o i non pagamenti, quindi ci potremmo trovare in difficoltà in caso ci sia la richiesta di un Accertamento Tari Roma.

Alla fine la pratica che si effettua è molto semplice.

Una volta emanato l’avviso dell’Accertamento Tari Roma verranno richieste tutte le prove di pagamento, poiché l’ente potrebbe sempre avere il “dubbio” che il pagamento sia stato effettivamente eseguito, oltre a richiedere copie del contratto o della locazione oltre che della carta d’identità, in modo da poter procedere con il riesame della pratica.

Se l’utente è consapevole di aver omesso il pagamento, allora farebbe prima a dichiarare questa realtà, poiché il contenzioso potrebbe poi prolungarsi per molto e una volta ricevute le prove che l’utente ha omesso il pagamento, questo sarà costretto anche a pagare le spese legali da parte dell’ente TARI. Come mai? Perché con la richiesta dell’Accertamento Tari Roma si è data la possibilità al consumatore di dichiarare la situazione e trovare una soluzione senza produrre un contenzioso. Se quest’ultimo vuole fare il furbo, intraprendendo una pratica legale, allora sarà responsabile di tutto quello che avverrà in fase di processo, comprese le spese legali sopraggiunte.

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Accertamento Tari Roma e sanzioni al 30%

Le sanzioni sono un aumento sugli importi che si devono versare. Quando si richiede un Accertamento Tari Roma di solito è già in atto una prescrizione, quindi sono previste delle spese maggiori.

Praticamente, per capire come nasce tutto il processo che poi conduce all’Accertamento Tari Roma e alla richiesta di riscossione del dovuto, si deve partire con una mancanza di pagamento del bollettino e della tassa sull’immondizia.

Una volta che il comune o la società che si occupa delle immondizie non verrà risarcita con il pagamento dovuto, si inizia con un sollecito dopo un anno. Il sollecito non impone alcuna sanzione. Magari ci sarà solo una richiesta di aumento del 2% per le spese di procedura legale. In seguito si parte con la prescrizione e con il passaggio della pratica direttamente all’Agenzia delle Entrate e riscossioni.

Qui la situazione diventa già complessa, per poi intraprendere l’Accertamento Tari Roma dove sicuramente le sanzioni saranno aumentate del 30% non solo sull’importo della TARI, ma anche su quello che è stato aumentato fino al momento della richiesta dell’Accertamento Tari Roma.

Il 30% è comunque una cifra altissima. Un importo di 700 euro di TARI, potrebbe poi raggiungere gli 800 euro e, in fase di prescrizione, il saldo che il consumatore dovrà all’Agenzia delle Entrate, sarà già salito di altri 400 euro, che sono le spese di pratica. Infine la pratica di Accertamento Tari Roma sarà aumentata del 30% su 1.200 euro, quindi si dovranno poi versare 1.560 euro.

Una cifra astronomica, ma che è il processo che si segue per mancanza di pagamento della TARI.

Accertamento Tari Roma come procedere con “criterio”

Come difenderci o procedere in modo adeguato quando si subisce una richiesta di accertamento o di riesame della propria pratica?

La prima cosa da fare è quella di richiedere un’autotutela con il modulo che si compila presso il proprio comune nell’Ufficio Tributi. Questo permette di avere già un qualcosa su cui potersi basare.

L’autotutela è un modulo standardizzato che è stato messo a disposizione direttamente dalla TARI perché spesso capitano dei disguidi e dei contrattempi che dipendono dai consumatori che non pagano o che pagano in ritardo la tassa sulle immondizie, dal momento che devono essere i primi a garantire che effettivamente hanno intenzione di pagare nonostante sia accaduto il disguido.

Ovviamente l’autotutela è il primo passaggio da fare anche quando si parla poi di problemi che riguardano dei pagamenti esatti, ma con una richiesta di Accertamento Tari Roma per controlli vari.

Una volta che si effettua la prima autotutela, la TARI potrà anche far decadere la richiesta di accertamento perché effettivamente ha avuto delle motivazioni chiare per i disguidi che sono accaduti.

Nel caso non ci siano delle informazioni nette o che vanno incontro alle richieste che riguardano l’accertamento, allora ci saranno una serie di controlli su dichiarazioni dei redditi e anche sui pagamenti effettuati.

Diciamo che ogni caso è a sé, ma è bene sempre non negarsi a un avviso di accertamento o comunque provvedere alle giuste richieste che sono poi fatte da parte degli enti di controllo. Si tratta di un lavoro molto importante che viene svolto nel massimo della riservatezza e anche per la tutela del consumatore stesso.

Verificare se si è in possesso delle ricevute dei pagamenti, prima di fare ricorso

Un consumatore, prima di poter fare ricorso al proprio accertamento o richiedere un riesame, deve avere delle basi per quanto riguarda la sicurezza dei pagamenti che ha eseguito.

Come abbiamo già detto, dopo 5 anni è possibile che avvenga un controllo, ma non molti sono in possesso di ricevute dopo tutto questo tempo. Anche per questo, perfino l’Agenzia delle Entrate consiglia a tutti i propri utenti di continuare a conservare fatture, ricevute e anche modelli della dichiarazione dei redditi per almeno 5 anni, poiché questo è il lasso di tempo in cui è possibile eseguire gli accertamenti: dopo questi anni, infatti, si ha una decadenza di qualsiasi procedura in atto.

Ad ogni modo, chiunque non sia in possesso delle ricevute, dovrà attuare delle procedure, anche tramite il proprio legale, per riottenerle presso il loro deposito in posta oppure in banca. Oggi si pagano anche tramite App dedicate, ma comunque si devono prima richiedere a questi enti.

In caso si fosse stati previdenti e si posseggano tutte le ricevute, avrete già le basi per poter eseguire un ricorso e un riesame in modo da dimostrare la vostra ragione e quindi l’accertamento non sarà da temere.

In effetti, queste sono le prime richieste che vi verranno fatte dagli enti eseguendo proprio il controllo della situazione.

In caso non abbiate con voi nessuna ricevuta perché non avete mai pagato, allora è bene dichiarare fin da subito la situazione per non incappare in ulteriori sanzioni anche di natura legale.

Accertamento Tari Roma e richiesta di rimborso

Per fermare l’accertamento si deve eseguire l’autotutela, ma questo non è detto che vada a fermare la procedura. Ci potrebbe anche essere un contenzioso oppure la richiesta di effettuare comunque il pagamento.

Quando si eseguono i pagamenti richiesti, nonostante questi siano già stati saldati, si verifica almeno la sospensione della procedura. Tuttavia quando si passa poi dalla parte della ragione, vale a dire quando l’accertamento ci dà ragione oppure i controlli evidenziano che il problema era di tutt’altra radice, si otterrà il diritto di avere un rimborso.

La richiesta di rimborso può essere eseguita a fine contenzioso (se questo c’è stato), tramite il proprio legale oppure sempre rivolgendosi all’Ufficio Tributi.

Purtroppo c’è da dire che il rimborso può essere restituito immediatamente se l’importo è molto basso, oppure anche in 5 anni con rate annuali fino a estinzione del dovuto.

Se il rimborso è molto basso, allora dovrà essere svolta anche una rivalutazione della TARI da pagare negli anni avvenire. Le possibilità di riottenere il denaro sono tante: certo, è meglio non andarlo a sborsare quando si è dalla parte della ragione e si hanno tutti i documenti che comprovano questa realtà.

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Tari su Wikipedia: Una definizione dell'argomento data dalla famosa enciclopedia on line.

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