La proprietà immobili è una delle cose che si guarda ad esempio quando bisogna calcolare la rata per la tassa dei rifiuti che si chiama Tari, e che è un’imposta gestita dal Comune di residenza, e che dal gennaio 2014 ha preso il posto di altre tasse sempre sui rifiuti accorpandole.
Si parla di proprietà di immobili perché per esempio ci sono persone che potrebbero non sapere che non sono solo i proprietari di casa a dover pagare questa tassa per un loro appartamento o però la loro villetta, ma anche gli inquilini che ci stanno all’interno visto che si parla di una tassa che riguarda la produzione di rifiuti. Infatti parliamo di un‘imposta che ha l’obiettivo di finanziare i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti che ci sono in ogni Comune e che sono importanti per tutti noi e parliamo sia di utenze domestiche per i privati cittadini, ma anche utenze non domestiche per le imprese. Prima facevamo riferimento a vecchie tasse che sono state accorpate, e ci stavamo riferendo alla TARES che era il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi, così come ci stavamo riferendo alla TIA che era una tariffa di igiene ambientale, e a Tarsu che era la tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Come dicevamo il pagamento della Tari spetta a chiunque possiede ma anche è in affitto oppure ha un appartamento in comodato d’uso e parliamo in particolare sia da locali che sono strutture chiuse, ma anche di aree scoperte che comunque rappresentano parte integrante di uno specifico locale. Per quanto riguarda gli inquilini dovranno pagare questa Tari almeno che non abbiano un contratto di locazione inferiore ai 6 mesi, perché in quel caso spetta solo al proprietario dell’immobile. Le aree escluse da qualsiasi proprietà di immobile sono le aree condominiali comuni, e parliamo di ascensori, come di scale di accesso, e luoghi di passaggio vari. Sono vari i fattori che determinano l’importo della Tari Per quanto riguarda il calcolo dell’importo della Tari comunque è sempre il Comune che ci manderà avviso di pagamento, e per quanto riguarda il calcolo della tariffa dipenderà dalla quantità di rifiuti prodotti così come dalla qualità per unità di superficie, e in particolare si fa riferimento alla superficie calpestabile come base di calcolo, e nel caso delle utenze domestiche si fa riferimento anche al numero di occupanti. Già nella prima parte facevamo riferimento alla differenza tra utenze domestiche e cioè quelle predisposte ad abitazioni civili e pertinenze, e quelle non domestiche che riguardano le varie attività industriali, ma anche commerciali, professionali e artigianali.La parte fissa riguarda gli investimenti per le opere e gli ammortamenti, mentre la parte variabile serve per finanziare i costi che riguardano il trasporto dei rifiuti, ma anche la raccolta, il riciclo e lo smaltimento di cui parlavamo già all’inizio, e che poi nel corso dell’articolo abbiamo spiegato che fanno riferimento anche alla quantità di rifiuti che una persona o più persone all’interno di una famiglia potrebbe produrre.