Tari Santa Cornelia ⭐ Tari Roma – La TARI è la tassa relativa alla gestione dei rifiuti in Italia, obbligatoria per le abitazioni, società o imprese.
Tari Santa Cornelia
Le tasse e gli oneri che tutti gli anni siamo costretti a pagare, sono obbligatori per rimpinguare le casse statali che poi operano nel pubblico e al Tari Santa Cornelia è una di quelle che grava su tutti.
La legge della Tari Santa Cornelia nasce nel 2013 soppiantando le altre tasse che erano distinte tra quelle ambientali, commerciali, straordinarie e industriali. Inoltre, con la sua comparsa, sono sparite anche i tributi comunali dei rifiuti e dei servizi di recupero.
In poche parole è un’imposta unica che viene comunque percepita e suddivisa poi tra gli enti e le aziende che operano direttamente nell’ambito delle immondizie.
Cos’è cambiato con il pagamento unico della tassa delle immondizie? Da principio, con la sua introduzione, tutti hanno pensato che fosse l’ennesima tassa, piuttosto costosa, che andava a ad assommarsi a quelle esistenti. Diciamo che non è stata ben “sponsorizzata” e non si è compresa che essa andava a incorporare altri oneri che poi sono stati eliminati.
Se vediamo quello che è cambiato nel corso degli anni con la sua introduzione, ci si rende conto che il pagamento è unico e non viene quindi dilazionato o proposto ogni due o tre mesi avendo bollette che sono improvvise.
La Tari Santa Cornelia la si può pagare in un’unica rata oppure anche mensilmente, senza avere costi aggiunti o aumenti in percentuale perché si parla di una tassa e non di altri pagamenti ad acquisto di beni. Ciò ha reso comunque più facile la gestione delle finanze.
Certo che ogni anno, quando verso giugno o luglio ci arriva il bollettino della Tari Santa Cornelia, non si salta di gioia, ma almeno si propongono diverse forme di pagamento che si vanno a saldare considerando l’importo. Alla fine ci si deve ricordare che, a differenza della dichiarazione dei redditi, che richiede poi dei pagamenti delle tasse in base a quello che si è guadagnato, questa ha una quota fissa.
Negli ultimi anni si è avuto anche un migliore controllo dei soggetti fisici e anche non fisici, come le aziende o altri enti, che non hanno mai pagato le altre tasse precedenti. Era facile avere dei soggetti che non saldavano il debito della TARSU oppure anche gli oneri dei rifiuti comunali, questo perché spesso mancavano le giuste documentazioni o anche il personale necessario di controllo. In effetti era una situazione piuttosto complessa.
Ad oggi con il Tari Santa Cornelia si ha un chiarimento molto veloce e ciò sostiene anche le persone oneste che pagano puntualmente i propri obblighi tassativi.
Cosa capitava a chi non pagava queste tasse? Questo era uno dei problemi principali che riguardava proprio la mancanza di “punizione” o di regolamento. Alla fine era possibile avere esclusivamente un aumento delle tasse che ricadevano poi sugli utenti disonesti. L’aumento era alle volte molto, ma molto alto, ma ciò non obbligava ad un pagamento. Infatti, se alla fine un soggetto non poteva comunque permettersi di pagare, semplicemente non pagava.
Trascorsi poi 6 anni il reato cadeva in prescrizione, quindi non c’era una vera e propria regola o obbligo. Ci si affidava alla morale civile di tutti.
Oggi invece la Tari Santa Cornelia ha comunque un regolamento diverso. Chiunque non paghi un anno di immondizia, ha poi 3 anni per fare la richiesta di una rateizzazione di quello che non ha versato, con un piccolo aumento in percentuale. Ciò ha consentito a molte persone di mettersi in regola.
Se trascorrono i 3 anni senza effettuare il pagamento, allora la pratica verrà poi affidata ad una società di recupero credito con un forte aumento delle spese che sono date dalle procedure legali e giudiziarie. In poche parole è bene adeguarsi.
In caso ci sono soggetti che non hanno mai pagato la Tari Santa Cornelia, magari perché vivono all’estero, hanno avuto un bene in eredita che non è stato suddiviso e via dicendo. Nel momento in cui si adeguano alla situazione, si andrà a pagare 5 anni di questa tassa. Nonostante fossero trascorsi anche 10 anni, alla fine la richiesta è sempre quella di 5 anni.
Ci sono comunque dei Comuni che possono anche eseguire delle procedure diverse, parlando nello specifico di coloro che non hanno un chiarimento dell’uso degli immobili. Alla fine quando si ha un immobile che è stato ereditato, esso non viene abitato, quindi non si produce immondizia e di certo non è piacevole pagare la tassa derivante. Per avere le giuste informazioni vi dovete rivolgere comunque al Comune di residenza o dove sia ubicato l’immobile.
Solo così evitiamo di avere poi dei brutti “risvegli” e anche una richiesta delle sanzioni che poi sarà anche costosa.
Tari Santa Cornelia, differenze tra residenze e commerciale
Vediamo uno dei punti che va a dare piuttosto fastidio e ha innescato molte discussioni in merito, vale a dire la differenza tra commerciale e residenziale.
La Tari Santa Cornelia residenziale si va a stimare da quanti componenti sono all’interno del nucleo familiare e poi dalla metratura. La prima volta che nacque questa tassa si andava a fare un calcolo dell’immondizia prodotta in base alla metratura, ma ciò voleva dire che le case molto grandi, ma che erano abitate da un unico soggetto, una persona anziana ad esempio, era altissime. Oggi invece la percentuale della metratura è stata ridotta all’osso, non del tutta eliminata, ma realmente molto, ma molto diminuita.
Inoltre, il metodo di calcolo è stato totalmente stravolto, andando a concentrarsi esclusivamente sul singolo utente. Praticamente si è fatto uno studio su quanta “immondizia”, in teoria, un utente produce e da questo si ha la possibilità di avere l’importo esatto di quanto si deve pagare.
Anche questo metodo ha comunque innescato una polemica. Le famiglie che sono numerose, ma vivono in piccoli appartamenti, hanno ricevuto e ricevono degli importi altissimi. Tuttavia è anche una situazione più equa, nel senso che l’immondizia che si produce deve essere eliminata, smaltita e incenerita. Questo metodo ha anche aiutato ad avere una nuova presa di coscienza sulla tutela ambientale, infatti tutti stiamo attenti a quello che buttiamo.
A questo punto è abbastanza semplice dichiarare che la Tari Santa Cornelia residenziale viene calcolata esclusivamente in base al numero di componenti del nucleo familiare.
La Tari Santa Cornelia commerciale è un’altra tassa che ancora oggi non è comprensibile. Infatti tutti i locali commerciali pagano addirittura il triplo di quella residenziale, ma su quale base? In questo caso si è usato un unico metodo di calcolo che non va ad avere un chiaro senso.
I negozi di abbigliamento, ad esempio, che immondizia producono? Non quella alimentare e nemmeno quella personale. Hanno una produzione di materie plastiche o anche di cartone che sono del tutto riciclabili. A questo punto perché devono pagare una Tari Santa Cornelia altissima? Perché, per i locali commerciali, è rimasta la regola della metratura. Si paga una certa cifra moltiplicandola al metro quadro.
L’unica differenza è quella che riguarda le attività commerciali di vendita di prodotti confezionati con quelli di ristorazioni. Quest’ultimi hanno tariffe altissime per il metro quadro, ma che varia anche da Comune a Comune.
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Tari Santa Cornelia, chi non la paga
L’articolo che regola la Tari Santa Cornelia ha anche una voce per quanto riguarda poi chi non deve pagare questa tassa. Infatti ci sono dei locali che non sono destinati ad un suo per la produzione di immondizie, quindi essi non vanno a pagare una tassa di cui non usufruiscono.
Ad esempio gli immobili che non sono abitati, che non hanno anche collegamento alle utenze domestiche, come i ruderi o le case ereditate non devono pagarla. Solo che si deve dichiarare che esse non sono usate e che quindi sono immobili inutilizzati. In caso si ha un immobile ereditato, ma dove non si è dichiarato che non ci vive nessuno, è costretto al pagamento della Tari Santa Cornelia.
Le superfici sportive che sono prive di spogliatoi, docce ed altre “comodità”, anch’essi non sono soggetti al pagamento delle immondizie perché non le producono. In Italia ci sono molti campetti da calcio che sono solo una superficie dove allenarsi, ma che non offrono altro.
Inoltre gli immobili che si stanno costruendo, risanando oppure restaurando, anch’esse sono impossibilitate in un uso domestico e sono esonerate.
Alla fine si consiglia sempre di rivolgersi al proprio Comune in modo da avere un chiarimento su quali sono le pratiche o le dichiarazioni da fare, per avere una diminuzione delle tasse se essi sono dovuti.
Tari Santa Cornelia per i proprietari di immobili, ricadono poi sugli affittuari
Vediamo un tema delicato, delicato e quasi non compreso.
La Tari Santa Cornelia è una tassa che ricade sulle spalle di chi ha un locale commerciale, questo è innegabile. Tuttavia, sia i locali commerciali che anche quelli residenziali, come appartamenti, case, seconde case o villette, si possono affittare, sotto un pagamento di un canone mensile che viene comunque regolato con un contratto legale.
A questo punto a chi tocca pagare la tassa sull’immondizia? Ricade su chi la produce. Questo vuol dire che è importante capire che alla fine è l’affittuario che la deve pagare.
Anche se magari non sembra giusto, guardandola nell’ottica di tutela ambientale il discorso è essenziale, ridotto all’osso: chi fa immondizia deve pagare per il suo smaltimento. Si ha anche poi una detrazione per coloro che poi la pagano, ma solo se essi hanno un contratto a norma di legge.
Apriamo un’altra parentesi che riguarda coloro che poi non hanno un affitto legale, che purtroppo è una prassi molto usata anche perché ci sono tante persone che si adattano per necessità. Quando non esiste un contratto legale, l’immondizia va a ricadere direttamente sul proprietario di casa perché non è nemmeno giusto che gli affittuari vadano a pagare qualcosa che i proprietari si possono poi scaricare sulla dichiarazione dei redditi.
Differenza delle spese per l’immondizia che cambiano da Comune a Comune
Altro elemento che contraddistingue la Tari Santa Cornelia è il cambiamento delle tariffe che cambiano da Comune a Comune.
Il discorso qui dovrebbe partire dall’intensità degli abitati che ci sono nella città, dalla distanza delle discariche e anche dalla mole di peso che si produce. Diciamo che effettivamente ci sono degli elementi e delle caratteristiche che vanno poi ad avere un aumento della spesa.
Roma, Milano, Firenze e Venezia, hanno tariffe altissime che ricadono poi sui residenti, nonostante sia molto turistica. Il problema è che ci sono molte carenze di controllo e anche di discariche di immondizie differenziate che vanno quindi a incidere sui costi ambientali perché sarà necessario fare bonifiche e altre operazioni che vengono pagate dai cittadini.
Un’ingiustizia? Non esattamente, è che mancano alla radice dei luoghi che possano consentire una diminuzione degli interventi di bonifica necessari.
Se queste città fossero poi riorganizzate in modo da avere una limitazione e suddivisione delle immondizie, con una buona presenza di stabilimenti di riciclaggio o anche di incenerimento, allora la situazione sarebbe molto, ma molto diversa.
Ci sono anche dei piccoli Comuni che si sono riorganizzati in modo da avere un’assenza di immondizie che sono inquinanti, questo ha permesso di avere una forte diminuzione delle spese e degli oneri che riguardano la Tari Santa Cornelia.
Indubbiamente si deve evidenziare che essendo piccoli Comuni hanno la possibilità di avere un maggiore controllo degli immobili e anche dei residenti, quindi è più facile.
Tari Santa Cornelia aumenti e diminuzioni
Due anni fa è stato richiesto, dal Governo e dall’ente che dirige il controllo della gestione delle immondizie, ha dato la scelta ai Comuni che di fare un adeguamento delle tariffe, aumentandole, oppure di rimanere con un costo inalterato.
Purtroppo molti Comuni hanno deciso di fare questo adeguamento e gli utenti si sono poi trovati una spesa che era stata anche triplicata. Come mai si è fatta questa richiesta?
Il motivo principale è stato un aumento di residenti e, allo stesso tempo, anche un cambio di società di controllo e gestione delle immondizie. Infatti non è il Comune che acquista dei camion per fare questo recupero, ma essi si affidano a delle aziende specializzate che operano in tutto il territorio italiano, avendo quindi a disposizione anche diversi veicoli. Ciò vuol dire che è necessario fare degli appalti e poi avere del denaro per il pagamento del personale e di tutto quello che riguarda questo tipo di lavoro.
Alla fine quindi ci sono delle forti differenze che riguardano questa tassa sui rifiuti obbligatoria.
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